"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

25 ottobre 2013

saór di zucca e gamberi, da Venezia

Le facce ve le abbiamo mostrate.
Di veneziano però vogliamo condividere anche un piccolo piatto, gustato all'Orto dei Mori. Oddio, questa è la nostra interpretazione senzasenza, ma non è venuta male.
Ah, se andate all'osteria assicuratevi di avere un pastrano di ricambio. D'estate si mangia fuori, nel bellissimo campo, ma ora ci si rincantuccia in uno spazio piccolino e fin troppo aromatico. Siete avvisati.

Saor di zucca e gamberi

1 piccola zucca (la mia Red Kuri) da circa 800 g
400g di code di mazzancolle private del carapace
4 cipolle bianche medie
una cucchiaiata di pinoli
sale marino integrale, grosso
olio extra vergine
qualche bacca di mirto o ginepro
1/2 bicchiere di aceto (il mio di mele)

Affettare sottilmente le cipolle, farle appassire con un goccio d'olio in un grande tegame. Sfumarle con l'aceto, bagnarle con un mezzo bicchiere d'acqua, poco sale e qualche bacca di mirto (o di ginepro) e farle andare, coperte, fino a che non saranno molto morbide ma non sfatte.
Nel frattempo mondare la zucca con tutta la fatica necessaria, eliminare i semi e tagliare a fette regolari, di media dimensione.
Foderare di carta da forno una teglia e disporre le fette di zucca senza sovrapporle. Condire con un filo d'olio e poco sale e passarle in forno a 180° fino a che saranno tenere ma ancora consistenti.
Saltare le mazzancolle in un wok con pochissimo olio.
Quando le cipolle saranno pronte disporre a strati in una teglietta zucca e cipolle e in una seconda teglia mazzancolle e cipolle. Lasciar riposare per qualche ora almeno e servire tiepido.
Tutto qui. Può essere un cicheto (tapa), un antipasto, un secondo. Dipende dalla quantità di cipolla che riuscirete a digerire in una sola volta.
Il saor mangiato a Venezia aveva pezzi di zucca molto più piccini e presumibilmente fritti. Ma si sa, indulgere nei piaceri è peccato.

(PoveraPazza)

1 commento:

Manuela e Silvia ha detto...

Ciao, ottima la zucca in saor, l'abbiamo provata con le zucchine, la prossima sarà con le mazzancolle ;)
baci baci